Smettere di Fumare 1.Tzia Angelina

Ieri ho incontrato tzia Angelina, mi sono fermata a parlare con lei di tutte le case sfitte che ci sono al paese mio, rigorosamente solo di quelle col giardino. Le ho detto che io i soldi per comprarmi una casa non ce li ho ma sogno un giardino da coltivare pieno di fiori e pomodori. Lei conosce tutti i proprietari di tutte le case sfitte, quella è di quello là che è morto, chissà se i parenti vendono, quella era di tal dei tali ma l’ha acquistata tizio. Mi ha preso sul serio e a me questa cosa è piaciuta, così ho fatto finta di avere una grossa cifra da dilapidare in case con giardino.

A tzia Angelina ci sono affezionata perché lei e il marito erano amici di mia nonna e mio nonno, avevo tra i 7 e i 10 anni quando mi portavano alle scampagnate.

Poi le ho detto che avevo il mal di gola, che c’era la festa di San Giovanni, che forse era colpa dell’umidità del parco, che fumavo si, ma non c’entrava niente, c’era un’umidità pazzesca.

E lei mi ha raccontato di quando tziu Dinu, il marito, aveva smesso di fumare: era in fila dal medico, una fila lunga, erano ore che camminava avanti e indietro, una sigaretta dietro l’altra, quando a un certo punto si è arrabbiato così tanto che ha lanciato le sigarette oltre il muro dell’ambulatorio. Dal giorno non ha più fumato.

Oggi stesso ci provo anche io, mi metto in fila dal medico, mi compro un pacco di sigarette e quando sono a metà pacchetto mi faccio salire un nervoso tale che finisco le restanti prendendo a calci le pietre nella strada di rientro verso casa.

Non c’è niente da fare, questo piano con me non funziona.

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